Fuorisede, ma chi ce lo fece fare?

di Raffaella Ciarlo

‘Gestione delle finanze personali’, ‘Scienza dei rapporti tra coinquilini’ e ‘Tecniche di vita sociale ravennate’: per chi come me è uno studente fuorisede, sono esami come tutti gli altri, obbligatori se ti vuoi laureare.

Sei fuorisede quando. Lo studente fuorisede è quell’individuo, sottospecie dello studente universitario, classe “chimelofecefare”, che in età ancora giovane lascia il nido familiare per trasferirsi altrove e dedicarsi alla propria istruzione. Si ritrova così immerso in una nuova e cruda realtà contornata di pericoli sempre in agguato – libri, esami, bollette, coinquilini, lavatrici e scaldini mal funzionanti – avendo come arma di difesa il solo trolley pieno delle scorte di mamma.

Trolley con le scorte di mamma

Trolley con le scorte di mamma

La mia esperienza di studente fuori sede è stata senza dubbio tra le più sfidanti e formative poiché ho dovuto coniugare i nuovi ritmi universitari con i piccoli grandi impegni legati alla vita quotidiana della nuova città in cui mi sono trovata catapultata.
Dal primo periodo ho capito subito che non avrei mai potuto stringere rapporti con due elementi in particolare: tempo e denaro. Di entrambi non ce n’è mai abbastanza poiché il primo scorre veloce mentre il secondo non riesce a moltiplicarsi, nonostante abbia provato a mettere insieme monetine da 5 e 10 centesimi.

Raffaella Ciarlo

Raffaella Ciarlo

Tasche vuote. Una spesa tira l’altra e, accanto alle necessità si trova posto per qualche aperitivo, in men che non si dica, si resta a tasche vuote, con il frigo rifornito solo di un’insalata solitaria e magari con qualche bolletta che ti farà piangere. Per fortuna che ci sono le fantastiche convenzioni universitarie ideate appositamente per la condizione disagiata di noi fuorisede e così con poca spesa si ha la massima resa!

Coinquilini. Poi ci sono loro, le coinquiline. Sì, perché l’esperienza da fuori sede sarà sempre condivisa con qualcun altro che è nelle tue medesime condizioni ma non sempre sulla stessa lunghezza d’onda. Così come vi capiterà di trovare l’ideale compagno di avventura, sempre pronto a darvi una mano, magnanimo e di supporto, potrete ritrovarvi con un coinquilino che non è proprio quello modello. Nella mia esperienza ho avuto modo di confrontarmi con tutte e due queste tipologie passando così dalla pasta in compagnia di M. alle 4 del mattino, alle ore di attesa in fila per il bagno aspettando l’uscita di A., ai calzini sporchi di M. sul mio letto di M., alle cenette deliziose di T. e alle lunghissime passeggiate al fiume Montone con G. Sta di fatto che il coinquilino sarà quella persona che vi aiuterà a sviluppare un livello sempre più alto di tolleranza e pazienza, indispensabile per sopravvivere mentre si studia lontano da casa.

Movida. Di fuorisede a Ravenna ce ne sono tanti ma nonostante ciò la movida notturna non è ancora molto sviluppata, soprattutto nelle fredde serate invernali. I miei primi week end in questa nuova città sono stati terribilmente tristi e solitari ma non appena ho avuto modo di fare amicizie ecco che la vita da fuori sede ha preso colore: cenette home made, giochi di società, chitarra, una scatenata in discoteca una tantum, qualche concertino nelle periferie ravennati ed il gioco è fatto.

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A distanza di tre anni posso dirmi soddisfatta di aver fatto molte conoscenze, poche ma vere amicizie e fidatevi.. basta avere una buona compagnia ed il divertimento è assicurato anche nella sobria Ravenna!

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