Quando l’archeologia arriva in tavola

di Michela Casadei

Storia, archeologia e cucina. Sono le tre grandi passioni di Claudia Fanciullo, archeologa laureata a Ravenna in Ricerca, Documentazione e Tutela dei beni archeologici, che ha fatto dei suoi studi una vera e propria impresa culturale, ArkeoGustus, realtà che propone dal 2019 la divulgazione della storia e dell’archeologia attraverso il cibo e la cucina.

Tutto nasce proprio da quei libri dell’università in cui Claudia nota che il tema del cibo è spesso citato, ma sempre poco valorizzato.

Appena laureata decide di immergersi in modo più approfondito nello studio di questo argomento, crea un blog dove parla di cibo antico che non solo studia e conosce attraverso la ricerca sui testi di storia, ma pure sperimenta personalmente nella sua cucina di casa (coquina come la chiama lei).

“Sono partita dalle basi, frequentando un corso di cucina abilitante alla professione e facendo una serie di esperienze in ambito ristorativo – racconta -. Acquisite le tecniche, ho iniziato a studiarle da un punto di vista storico. È seguita tanta ricerca sui testi antichi, visite ai musei, recupero dei materiali: il mio intento era raccontare la storia attraverso il cibo, convinta che questo fosse una porta di divulgazione più accessibile di altre”.

Claudia ha iniziato quindi a riproporre le ricette antiche in chiave moderna. “La prima sfida è stata studiare il più antico gastronomo della Roma Antica, Marco Gavio Apicio che, con il De re coquinaria, una raccolta di dieci libri divisi per categorie, ha lasciato un patrimonio inestimabile di gastronomia antica. Di ogni libro preparavo una ricetta, e non lo nascondo: ogni volta trovando tantissime difficoltà sia nella realizzazione del piatto, che nella reperibilità delle materie prime, ma allo stesso tempo facendo tanti passi avanti e scoperte sempre appaganti”.

Questo lavoro, ostinato, faticoso, ma appassionante, ha portato Claudia a ideare il suo menù, una lista di piatti che si rifanno periodi diversi, non solo all’antica Roma, ma anche al Medioevo, al Rinascimento ecc., “perché, – spiega -, la storia è un filo unico e non è una sezione di ogni epoca: tutto cammina in parallelo e tutto è collegato”.

Questo per dire che tutto quello che mettiamo in tavola oggi ha una origine antica: “Il famoso garum, o salsa di pesce, usato a Pompei come condimento, altro non è che il diretto antenato della colatura di alici”.

Nel tempo il progetto di Claudia si è evoluto e si è ampliato: “Ho sentito il bisogno di coinvolgere archeologi, cuochi, docenti di cucina, e di attivare collaborazioni con associazioni e università che hanno trasformato il blog in un sito ricco di spunti di divulgazione”.

Oggi ArkeoGustus è una piattaforma culturale e divulgativa che si occupa di sviluppare e ricercare ricette antiche e di divulgarle attraverso eventi, laboratori, archeocene, collaborazioni editoriali, conferenze, pubblicazioni, partnership con musei, associazioni e università.

“Ho studiato archeologia e la cosa più bella è che dopo anni continuo a farlo ed è diventato il mio lavoro. Ciò che amo di più della mia attività è che mi dà la possibilità di coltivare la mia passione e di esprimere il mio amore per l’archeologia e la storia in una chiave per ora unica sul panorama nazionale”.

E ai giovani che sono ora alle prese con gli studi universitari cosa consigliare? “Non dare solo esami, ma trovare quello che piace di più e approfondirlo. Nella vita non contano solo i voti, è importante fin da subito capire l’aspetto più attraente dei propri studi e fare di tutto per svilupparlo e valorizzarlo al meglio”.

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