Betül è arrivata in città da pochi giorni ma ha già le idee chiare: “Sono qui per imparare tutto dell’Italia”. Betül viene da Ankara e per un anno resterà a Ravenna dove svolgerà il Servizio Volontario Europeo negli uffici di Fondazione Flaminia.
Betül non sa che ha già conquistato tutti. Dolce delicata e divertente. Frizzante. Con l’entusiasmo di chi ha ventisei anni e ancora tutto da scoprire.
Betül ha un piano preciso: “Voglio assaggiare tutti i formaggi di Ravenna”. A cominciare dallo squacquerone, il più ‘rappresentativo della nostra città, subito depennato dalla sua to do list.
In realtà Betül è qui per imparare la lingua (che conosce già piuttosto bene, comunque). E non solo. “Il mio obiettivo è conoscere la cultura italiana: non semplicemente raccogliere usi e costumi, ma “entrarci proprio dentro, al punto da sentire di farne parte come fossi sempre vissuta qui”.
Le premesse sono delle migliori: vuole catturare tutto di questo tempo. Ravenna è un caso? Lei dice: “Non esistono coincidenze, solo destino”.
Ad Ankara si è laureata in legge e ha completato il tirocinio per esercitare l’avvocatura. Poi ha seguito un master in Social Policy che le ha permesso di studiare in Australia per un periodo di sei mesi. “Ma ancora sto cercando. Sento che manca qualcosa a questo mio percorso. Non so ancora cosa e se ciò che vorrei fare ha un nome, ma sono qui per trovarlo”.“Piano piano costruirò la mia nuova vita qui a Ravenna. Ho già acquistato un bicicletta e con questa mi sento già più ravennate”.
Betül ha un approccio ironico alla vita. Ci racconta della sua famiglia, di come i familiari hanno preso la sua decisione di partire e lasciare casa per un anno, dipingendo un quadretto simpaticissimo. Dal papà fino ad arrivare alla nonna, Betül dice che ognuno ha reagito in maniera diversa: “Il pensiero della mia lontananza in casa mia ha provocato addirittura una scala di diversi gradi di sofferenza”.
“Si va da mio padre, un uomo incredibile, ma terribilmente distratto, che a due giorni dalla partenza se ne è uscito con la domanda: ‘Ma cos’è Ravenna?’. Naturalmente gli ho risposto: ‘un tipo di cibo, papà’. Per passare a mia madre che ha aperto un gruppo di whatsapp con una faccina triste nella foto profilo; e mio fratello che nell’ultima settimana mi ha seguito ovunque, praticamente la mia ombra, e che so che sentirà molto la mia mancanza. Fino a arrivare alla nonna, la mia seconda mamma, sicuramente la persona che avrà più difficoltà ad abituarsi alla mia assenza”.
Betül sarà presto su queste pagine con una rubrica tutta sua in inglese: Betül in the city. I suoi occhi saranno uno speciale, insolito e divertente punto di vista sulla nostra città e le sue abitudini. Non vediamo l’ora di leggerti, Betül.
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