Una vita tra Ginevra, Ravenna, Losanna e la Germania. Dall’attività al Cern all’impegno nella sede di Scienze Ambientali. Dagli anni da fisico puro a quelli in cui girava il mondo col passaporto diplomatico.
La scienza avanza per occasioni, sostiene. E non c’è dubbio. Ma per Andrea Contin la scienza non ha una, non ha due, ma mille facce. Tante sono le strade percorse, i progetti avviati, le sfide più diverse accettate, i traguardi raggiunti.
Così Andrea Contin è nel gruppo ristretto di 10-20mila persone al mondo che si occupano di fisica delle particelle, una nicchia particolarissima, di ricerca di punta. ‘Un mondo che conosco come le mie tasche ormai’, assicura.
C’è un po’ di Contin anche nello spazio orbitale dove è stato installato uno specifico apparato per la misurazione dei raggi cosmici alla cui progettazione e costruzione il prof di origini padovane ha partecipato insieme a 600 scienziati statunitensi, europei, cinesi e russi, sotto la guida niente meno che del premio Nobel Samuel Ting.
Da Huston in Texas dove l’11 maggio 2011 si trovava nella sala di controllo della stazione Nasa per assistere al lancio della sua ‘creatura, a Migliarino, in provincia di Ferrara, dove nell’amato circolo ricreativo di paese non disdegna di far caffè al bancone del bar (che per altro ha costruito lui), il passo è breve. Due facce di una stessa persona che sa tenere perfettamente in equilibrio una professione ad alti livelli con la più tranquilla normalità della vita comune.
Tutto è iniziato nel ’78 quando un giovanissimo Contin fresco di laurea manda la sua tesi al prof. Antonino Zichichi che già allora era una eminenza nel campo della fisica delle particelle e al Cern aveva costituito un gruppo di ricerca che aveva osservato per primo l’antideutone. “Mi disse: ‘L’aspetto qui domani’. E deve aver letto la mia faccia esterrefatta di ragazzo di fronte a quella richiesta, anche se mi parlava al telefono, perché aggiunse risoluto: ‘Bisogna essere garibaldini, Contin!’, questo me lo ricorderò per sempre. Allora io il giorno dopo mi sono presentato lì e ci sono rimasto per vent’anni”.
In mezzo, una esperienza di vita straordinaria legata sempre al fisico siciliano di cui oltre che allievo Contin era diventato anche stretto collaboratore. Ad Erice Zichichi dà vita a un ritrovo annuale, un simposio che dai temi della fisica si allarga a trattare anche di altri campi legati alle politiche internazionali e alle emergenze planetarie (che allora erano le emergenze nucleari) e che col tempo diventa un appuntamento attesissimo a cui partecipano tutti i più grandi fisici del tempo provenienti da ogni parte del mondo, inclusi i consiglieri scientifici di Den Xiao Ping, Regan e Gorbachov.
Anche Andreotti si accorge di ‘Erice’. Su suo suggerimento, Zichichi fonda il World Laboratory, una Ong internazionale con sede a Losanna, che si propone di realizzare progetti nei campi scientifici, tecnici, ambientali e medici, in particolare a beneficio dei paesi in via di sviluppo. Della organizzazione Contin entra a far parte dal 1986 come membro dell’ufficio di presidenza. Si occupa di gestione dei progetti. Passano dalle sue mani l’esecuzione di più di 40 progetti, la creazione di una trentina di centri di ricerca in diversi paesi in Asia, Africa, Sud America e nell’ex Unione Sovietica, la negoziazione di accordi di cooperazione a livello governativo con almeno venti paesi.
Contin in quegli anni gira il mondo e assomiglia più a un diplomatico che a uno scienziato: vive situazioni straordinarie, dal ricevimento nella Città Proibita di Pechino, per ricordarne alcune, alle numerose occasioni di incontro con le grandi personalità dell’epoca fra cui anche una cena con Andreotti e una, memorabile, all’Università di Pechino a cui servirono ben 20 portate.
Questa parentesi si chiude nel ‘94 quando Contin vince il concorso come professore ordinario nella sede di Ravenna e qui inizia un’altra pagina della sua vita. Meno entusiasmante ed eccitante forse, ma non meno interessante per il prof che ci si butta con tutta la passione, la curiosità e la voglia di fare le cose che lo contraddistinguono.
Diventa prima Presidente del corso di laurea in Scienze ambientali poi Presidente del Polo scientifico-didattico di Ravenna. “Per me è stata una grossa sfida. Sono stati anni diversi, in cui mi occupavo più di questioni amministrative che di scienza e ricerca, ma non meno produttivi e gratificanti. C’era da inventarsi tutto: da una parte il rapporto tra Università e città; dall’altra quello tra la sede distaccata e la sede centrale dell’Università di Bologna”.
In questo percorso, un altro passaggio fondamentale risale al 2002. Contin viene contattato da un gruppo di ex studenti. Sotto la sua guida nasce il gruppo di ricerca per la gestione ambientale che si occupa di certificazioni ambientali, analisi del sistema energetico e bioeconomia. Una pagina ancora diversa. Con tanti progetti portati a buon fine.
“In quattordici anni, hanno fatto parte del gruppo almeno 25 persone, giovani e talentuosi ragazzi che è stato per me stimolante guidare e che ora lavorano altrove, ma che credo abbiano maturato qui gran parte delle capacità che ora sfruttano fuori. E questo per me è un motivo di grande soddisfazione”.
Dal gruppo per la gestione ambientale è nata d’altra parte nel 2013 la sfida più attuale portata avanti da Andrea Contin: la collaborazione scientifica con l’istituto Fraunhofer UMSICHT, sede di Sulzbach-Rosemberg in Germania. “Tutto è partito più o meno casualmente, dall’incontro tra un nostro ricercatore, Diego Marazza, e Andreas Hornung, che sarebbe diventato poi direttore dell’istituto e che stava in quel momento cercando collaborazioni per attivarlo”.
“Come in tutte le relazioni che giungono a buon fine – racconta Contin – ci siamo piaciuti. Eravamo complementari: noi siamo scienziati e i tedeschi ingegneri. Noi avevamo le capacità scientifiche; loro le potenzialità tecnologiche. Il vantaggio della nostra unione era reciproco”.
Contin nel 2014 riesce a finalizzare il primo accordo fra la più grande struttura di ricerca industriale al mondo, la Fraunhofer Gesellshaf tedesca, e una Università italiana. È un passaggio epocale.
Ma non è finita qui.
“A ottobre riusciremo a portare a Marina di Ravenna, presso il Centro Ricerche, il primo centro Fraunhofer in Italia. Considero questo un grande traguardo – spiega Contin – un risultato personale mio e del mio team, in cui è contato come siamo noi, come siamo stati in grado di farci apprezzare, come persone e professionisti che le cose le dicono e poi le fanno, su cui si può contare e in cui si può riporre fiducia. Alla fine è questo il vero successo di cui vado più fiero”.
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