E dopo il Master, una onlus per il Malawi

di Michela Casadei

“Non avrei mai pensato di passare a bordo di un aereo più di 10 minuti. E invece, a settembre 2014, mi sono seduta proprio su una poltroncina dell’ Ethiopian Airlines, e dopo 13 ore di volo, incluso lo scalo ad Addis Abeba, passate a ripetermi… in fondo un tirocinio a Roma, a 10 minuti di tram non sarebbe stato così male…, è iniziata la mia esperienza in Malawi”.

A parlare è Lorenza Scaglia che, insieme ad Elisa Caiterzi ed Elisabetta Casarini, ha frequentato il master in Diritti Umani, Migrazione e Sviluppo a Ravenna, e scelto un progetto di sviluppo all’educazione ‘non proprio sotto casa’ come  stage di fine corso.

Lorenza Scaglia

Lorenza Scaglia

“Abbiamo proposto noi questo tirocinio e il prof. Gustavo Gozzi ci ha accordato fiducia: si è trattato di inserire all’interno del curriculum di studi previsto dalla Bright Light Academy, una delle scuole superiori di Bvumbwe, un community service che impegnasse gli studenti in attività in favore degli orfani e degli anziani del villaggio. Il progetto, pensato dal fondatore della scuola, il dott. Paul Thangata, mira a sviluppare negli studenti un senso di responsabilità e di give back to the community che li abitui a pensare di poter essere elemento attivo nel miglioramento delle condizioni di vita della loro comunità.

bimbi

Ci siamo innamorate subito dello spirito alla base del progetto, perché supera i meccanismi assistenzialisti e paternalistici tipici di un certo tipo di cooperazione che, pur portando notevoli vantaggi per la popolazione in termini fisici, ha danneggiato la mentalità autoctona infondendo in essa una convinzione di ‘necessarietà’ dell’aiuto occidentale. Questa impostazione è esattamente quella che tutte e tre intendevamo contribuire a ‘sbriciolare’, con il nostro modestissimo operato, attraverso un progetto che stimolasse gli studenti a sviluppare le loro capacità e a mettersi in gioco.

E così abbiamo fatto anche noi. Durante la permanenza a Bvumbwe, abbiamo studiato insieme agli studenti e agli insegnanti il programma del progetto. Le riunioni preliminari erano inizialmente una piccola Babele, il loro inglese scivolava lentamente ma inesorabilmente verso il chichewa, e il nostro verso l’italiano, perché presi dall’ entusiasmo di esporre le rispettive idee, tralasciavamo la forma, creando situazioni di ilarità generale…

Alcuni docenti della Bright Light Academy

Alcuni docenti della Bright Light Academy

Sedute sulla terra rossa, abbiamo incontrato la chief del villaggio e i suoi ministri per chiedere il permesso di sviluppare il progetto all’interno della sua comunità. I ministri ci hanno accompagnate a parlare con i ragazzi rimasti orfani, per la maggior parte a causa della malaria o dell’AIDS, e con gli anziani facendoci entrare in contatto con situazioni di reale disagio che hanno rafforzato ulteriormente la volontà di tutti noi di impegnarci nel dare una mano.

Elisabetta Casarini ed Elisa Caiterzi con alcuni studenti

Elisabetta Casarini ed Elisa Caiterzi con alcuni studenti

Abbiamo quindi sviluppato piccole attività di fundraising insieme agli studenti, organizzato gruppi per le diverse attività, impostato un calendario operativo e soprattutto rafforzato il legame tra noi, i ragazzi e la comunità.

Accanto alle attività proprie del progetto, abbiamo vissuto in pieno la realtà nella quale ci eravamo immerse: la prima parte della giornata trascorreva nella preparazione degli interventi previsti, il pomeriggio e la sera eravamo impegnate con i ragazzi che sceglievano di fermarsi con noi oppure con i nostri vicini di casa e i loro bimbi, giocando e cercando di imparare il chichewa. La sera avevamo spesso tre o quattro persone come ospiti a cena, nascevano menù interculturali che univano la cucina italiana e quella del Malawi.

A pochi giorni dal rientro, ci siamo rese conto che non potevamo e non volevamo lasciare che il lavoro svolto dai ragazzi e la fiducia riposta in noi dalla comunità finisse.

Abbiamo quindi deciso di registrare Phronesis Foundation, una Onlus che coinvolge me ed Elisabetta, e il fondatore della BLA, il Dott. Paul Thangata. Attraverso Phronesis, continuiamo ad essere in contatto con gli studenti e i professori attraverso diverse attività. Ideare insieme progetti per la comunità e per gli studenti stessi, monitorare quelli già esistenti, creare sinergie con le università in Malawi si interseca oggi con lo scambiarci gli auguri di compleanno, festeggiare il superamento dei loro esami e confrontarci sugli argomenti più diversi.

In occasione della recente alluvione che ha colpito il Paese, siamo riuscite a soddisfare le necessità primarie della comunità e ad inviare aiuti specifici, grazie ai ragazzi coinvolti nel progetto: organizzati in gruppi, hanno infatti verificato le condizioni delle singole persone colpite e registrato le loro richieste più urgenti.

Attraverso la nostra piccola onlus, Elisabetta ed io possiamo dire di aver iniziato un cammino che segue una direzione comune: provare ad essere, noi per prime, il cambiamento che vorremmo vedere nel Mondo.

E questa volontà è decisamente più forte del terrore di volare.

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Michela Casadei
Orari di ricevimento
dal lunedì al venerdì 8.30 - 14.30