Come vorrei raccontare l’arte alla gente

di Michela casadei

“Diventare storica dell’arte. Raccontare il significato più profondo dell’arte alla gente. È sempre stata la mia vocazione. Così non ho avuto dubbi: Ravenna e la laurea in Storia e Conservazione delle opere d’arte“.

Inizia così l’esperienza di Maria Chiara Miccoli a Ravenna, ventotto anni di Statte in provincia di Taranto, che abbiamo conosciuto grazie al servizio civile che ha svolto in Flaminia, dopo la laurea.

Maria Chiara Miccoli

“Gli anni dell’università sono stati i più belli. Qui ho incontrato gli amici della vita. Ancora oggi, anche se a distanza, siamo molto legati. Da fuorisede, la mia famiglia erano i miei amici: si condivideva tutto, le feste, i ritrovi per cucinare le pietanze romagnole, gli esami, lo studio. In facoltà era come stare in un grande liceo, mi è sempre piaciuto che i prof mi conoscessero per nome: sei seguito meglio e studiare è più stimolante. Ricordo ancora il viaggio organizzato dalla prof.ssa Biagi Maino al Louvre di Parigi o la visita a Bologna. Anni indimenticabili”.

Gita al Louvre

Gita al Louvre

A Ravenna, nelle aule di palazzo Corradini, Chiara ha conosciuto l’arte bizantina, che poi è diventata “una grandissima passione – racconta – e oggi un lavoro, la guida turistica, che, terminati gli studi, mi permette continuare a coltivare e comunicare il mio grande amore per l’arte”.

“Naturalmente il mio sogno è sempre stato quello di lavorare nell’ambito dell’organizzazione di mostre temporanee – spiega Chiara – ma è un’aspirazione difficile da realizzare, visto come vanno oggi le cose nel settore museale. Però ho all’ attivo un progetto di collaborazione esterna con il Museo degli Sguardi di Rimini incentrato sulla realizzazione di un laboratorio didattico per bambini”.

E qui entra in campo l’altro grande talento di Chiara, il disegno: “Adoro disegnare, fin da bambina è stato per me come respirare. È  il mezzo che prediligo per esprimermi, comunicare. Con il disegno racconto quello che sento, le mie emozioni. Disegno soprattutto donne, sofferenti, ognuna espressione di un mio sentire. Ma anche animali. Volpi che mi piacciono tantissimo perché intriganti, intelligenti e bellissime, ma anche felini, rapaci, partendo sempre dal loro significato simbolico e iconologico.

Di recente ho esposto i miei lavori ad una mostra organizzata al Museo Orfeo Home Gallery di Bologna. È stato un successo. Chissà che non possa aprirsi una nuova strada”.

In bocca al lupo Chiara!

In galleria alcuni lavori di Chiara

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dal lunedì al venerdì 8.30 - 14.30