La bestia nel cuore di Cristina Comencini. La fabbrica dei tedeschi di Mimmo Calopresti. La miglior offerta di Giuseppe Tornatore.
Pellicole per suscitare riflessioni, aprire tavoli di discussione. Da una parte i docenti di Giurisprudenza, dall’altra gli agenti e i funzionari delle forze dell’ordine. Al centro il tema del governo dell’ordine pubblico e della sicurezza nei vari contesti cittadini: fra le mura domestiche, nel commercio, sulle strade, nel Porto, sul lavoro, nello sport, nelle manifestazioni di piazza.
È il ciclo di incontri ‘Interforze’, otto appuntamenti da dicembre a maggio, con uno schema senza filtri, di grande presa emotiva e taglio fortemente operativo: la proiezione del film, per quanto sotto forma di abstract, che è il colpo allo stomaco, il linguaggio dirompente che dà la scossa, e il confronto successivo fra chi – polizia, carabinieri, guardia di finanza, capitaneria – su questi temi ‘ci mette le mani’, e chi – docenti e studiosi – invece ‘usa i codici’.
Temi caldi, forti e d’attualità. Che, in tempi in cui i lavoratori in corteo vengono caricati, i tifosi allo stadio incitano alla violenza e volano proiettili che uccidono da un lato all’altro della strada, diventa anche rischioso affrontare. “Che però è giusto proporre – spiega Francesca Curi, coordinatore del corso di laurea in Giurista d’Impresa e ideatrice della rassegna – perché sono occasioni per guardarsi in faccia, ‘togliere la polvere’, cominciare a parlare”.
“Per l’università, si tratta infatti di una opportunità di confronto, il tentativo di uscire dalle aule ed essere utile alla città. L’università qui più che mai si mette a disposizione come luogo di elaborazione di strategie, verifica di azioni intraprese dalle istituzioni, interlocutore operativo su questioni ‘vive’ che coinvolgono il tessuto cittadino”.
“Per gli studenti, sono occasioni formative al pari delle lezioni in aula. Non dai soli libri si impara, questo è certo. Il linguaggio forte delle immagini tratte dai film, che abitualmente non entra nelle aule universitarie, e la modalità del racconto diretto, dalla voce delle istituzioni stesse che presidiano l’ordine pubblico, rendono questi incontri un valore aggiunto, un modo per applicare codici e articoli alla realtà e studiare con maggior coinvolgimento e passione”.
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