Valigie: pronte; parenti e amici: salutati; lacrimuccia sul viso: scesa. Ed ora?? Tra dilemmi esistenziali, paure ancestrali che riemergono, ci si catapulta in questa nuova avventura: l’università.
Care matricole vi sentite impaurite, spaesate?? Beh, vi assicuro che è normalissimo!! Chiunque abbia deciso di fare questo tipo di esperienza, si è sentito così. Per questo mi rivolgo a voi, perché vorrei accogliervi in quella grande famiglia che è la comunità universitaria, con studenti da tutto il mondo, professori, associazioni, e chi più ne ha, più ne metta.
Ricordo il mio primo anno da matricola fuori sede, il primo giorno, lo spaesamento e quel dubbio perenne “lo sto facendo nel modo giusto?”, scommetto che almeno per un 10 per cento vi sentite così anche voi, state provando un insieme di sentimenti contrastanti tra loro, timore ed eccitazione, spaesamento e determinazione…insomma, dopo aver fatto un salto nel passato, ho pensato “perché non dare un caloroso benvenuto a questi giovanotti?!?”.
Lo spaesamento dipende dal fatto che qui a Ravenna sarà tutto nuovo, tutto da scoprire, che siete soli in una nuova città. Per questo vorrei parlarvi di Ravenna e dell’università, viste con i miei occhi. Innanzitutto Ravenna è una città meravigliosa che va esplorata, il mio consiglio è quello di non soffermarvi sull’idea comune, sulle ‘voci’ degli altri. È una città ricca di storia, monumenti, mosaici, citata da influenti autori e artisti, tanto da diventare patrimonio dell’umanità. Il bello di questa città è che ti trovi immerso nella storia, mentre passeggi per le vie del centro o vai in sella alla tua bicicletta. Non puoi fare a meno di camminare sempre a naso in su e apprezzare quello che ti circonda.
Ma non solo, perché un must di Ravenna è la bicicletta: per me è stata un vera scoperta. Io sono umbra e da dove vengo la bicicletta è solo per gli appassionati più sfegatati di questo sport, non per i comuni mortali: il territorio collinare e il borgo medievale rendono ardua la pedalata, fatta eccezione per don Matteo a Gubbio.
La bicicletta è una delle cose più belle di Ravenna: ti dà un senso di libertà, di movimento, di spensieratezza, potendo raggiungere qualsiasi luogo tu voglia. Ho creato per voi una playlist su Spotify con il nome “I want to ride my bicycle”, sperando che possa accompagnarvi nelle pedalate quotidiane.
Inoltre Ravenna e l’università rappresentano nuove occasioni e nuove amicizie. Per me vivere Ravenna è stata una rivelazione anche dal punto di vista relazionale, perché ho avuto l’opportunità di incontrare tantissime persone, provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo.
Ho conosciuto e fatto amicizia con persone fantastiche, a cominciare dalle mie coinquiline, con cui ho convissuto per più di un anno: in quella casa c’è stato
un vero melting pot di abitudini, usanze, ma soprattutto di culture culinarie.
Siamo diventate una grande famiglia e vi giuro che ne abbiamo fatte e passate tante. Ravenna e l’università sono anche questo: gli amici dell’associazione UniversiRà, le cene e i pranzi tutti insieme, le serate a piazza san Francesco e gli street food. La mia mente è inondata di ricordi memorabili che rimarranno per sempre impressi nella mia mente.
Un ultima cosa che ho apprezzato di Ravenna, da buona umbra, è il MARE. Nonostante io sia cresciuta dove non c’è, non ci ho messo molto ad abituarmi all’idea di avere a due passi una spiaggia, il mare, i locali, e come dice Jovanotti, l’estate addosso! Non c’è niente di meglio di un happy hour o di una bella piadina, magari squacquerone e crudo, e birretta in riva al mare.
Perciò care matricole, vi voglio cariche e pronte a buttarvi nella mischia e a vivere Ravenna. Godetevi questa esperienza al massimo, sfruttando tutto ciò che l’università e la città vi offrono, perché giuro non vi deluderà.
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