Una passione viscerale per la cucina. Da sempre. Da quando, bambina, le nonne le insegnavano a tirare la pasta e a chiudere i cappelletti. Il riconoscimento ottenuto dall’Aici e una professione voluta fin dal midollo, a costo di fare un salto nel vuoto e addirittura rinunciando al posto fisso.
In mezzo, gli studi in Scienze Ambientali a Ravenna e un indirizzo in Chimica che poi si è rivelato provvidenziale.
È questo il profilo breve di Giorgia Lagosti, maestra di cucina ravennate, consulente di comunicazione nel settore cibo e giornalista freelance, ricercatissima da professionisti e food blogger, ma, soprattutto, laureata nel nostro campus.
“Appassionata di cucina lo sono sempre stata”, spiega. “C’è voluto un po’ per capire che poteva diventare un mestiere, ma poi è stato come ritrovare una parte di me, che era lì e doveva venire fuori.
E ho capito che i miei studi universitari, in un campo apparentemente lontano da quello che sarei poi diventata, in realtà sono stati fondamentali e sono tuttora una grossa risorsa nel mio lavoro.
Sì perché…cotture, marinature, impasti: tutto in cucina è una reazione chimica! “Conoscere quei processi è un grande vantaggio. La chimica mi ha mostrato la magia della materia, delle sue trasformazioni. Mi ha insegnato a vedere e poi a saper raccontare nel modo giusto, cosa succede quando impasto il pane, quando cucino la minestra, quando griglio la carne, quando faccio bollire la frutta per farne la marmellata….
Ai tempi, non potevo immaginare che esami come Chimica organica con il prof. Claudio Trombini, o quello di Microbiologia, sarebbero stati tasselli imprescindibili nel mio lavoro.
E dico di più: non è un caso che io faccia cucina del benessere, di ricerca, valorizzazione e rispetto della materia prima: viene da lì, da quella formazione in ambito ambientale che ho ricevuto all’università e che sento profondamente mia.
D’altra parte, tutto, nella vita, ha un senso: incontri fortunati (e io ne ho avuti due speciali con Stefano Bartolini, una stella Michelin, e Luisa Savorani, psicologa e docente), treni presi al volo, scommesse vinte, anni buttati via, obiettivi centrati, occasioni perse.
Alla fine se hai una passione, ti guiderà”.
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