Le 5 patologie dello studente di Ingegneria

di Raffaella Ciarlo

 

Si sa, Ingegneria non è facile. C’è molto da studiare, ma soprattutto bisogna acquisire un certo rigore logico e metodico che poi diventa tipico dell’ingegnere. Chi riesce a entrare in quest’ottica, mette in tasca velocemente gli esami; chi non riesce, ha un’alta probabilità di raggiungere prima la pensione che i 180 cfu per la laurea. A prescindere da questo, se scegli di iscriverti ad ingegneria è provato che dovrai fare i conti con alcuni per così dire malesseri correlati. Ecco quindi alcune patologie riscontrate nei miei colleghi oltre che in me durante questi due anni di esperienza accademica.

1) DISFUNZIONI ALIMENTARI. Lo studente di ingegneria non sa cosa significhi nutrirsi. Mangiare in orari decenti e in modo sano è impensabile. Si passa dai cibi precotti e freddi delle pause pranzo nei periodi di lezione, a vere e proprie prelibatezze culinarie che vedono protagonisti un unico piatto dolce, salato, snack e chi più ne ha più ne metta. Roba da studenti disperati insomma. Per non parlare dei beveroni magici a base di caffè dello studente e Redbull che ti consentono di tenere gli occhi aperti tutta la notte in preda ad un imminente ‘ERRORE IRREVERSIBILE’ di autocad.

disturbo alimentare

2) MALESSERE EMOTIVO. Ci sono esami così difficili da superare e per i quali l’impegno non è mai troppo che ti inducono in uno stato di borderline emotivo. Trascorri le tue giornate di studio tra il “dai che questa volta spacco tutto e lo supero” e il “perché ho scelto ingegneria, io volevo fare la parcheggiatrice abusiva”. E cosi gli attimi di soddisfazione e grinta per aver concluso un capitolo che danno subito spazio alla disperazione più profonda nel momento in cui realizzi che ti mancano ancora più di mille pagine e l’esame è imminente. Lo sconforto prende il sopravvento e finisci sull’orlo di una crisi di nervi : “Perché non va tutto come dovrebbe andare? Che ci faccio qui? Cosa voglio farne della mia vita? Non arriverò mai alla laurea. Voglio tornare alla materna”. In quel preciso istante fa capolino la tua coinquilina nella stanza e con un sorriso a trentadue denti ti chiede: “Raffa, andiamo a prenderci una birretta in centro?”. La soluzione a tutti i mali, la felicità che prende di nuovo il sopravvento, la frase giusta per far tornare tutto chiaro e limpido..almeno fino alla prossima crisi isterica.

3) ISOLAMENTO SOCIALE. Il povero studente di ingegneria medio ben presto nella sua carriera universitaria si ritroverà a doversi rinchiudere in casa, sommerso da libri, dispense e tanta ansia. La vita sociale è solo un ricordo lontano. Niente uscite, niente ora d’aria, niente feste, diventa una perdita di tempo persino mangiare. Così quando i colleghi delle altre facoltà ti chiedono: “Per stasera abbiamo organizzato una cenetta, ci siamo tutti mancheresti solo tu, dai vieni” il tuo cuore vorrebbe tanto rispondere “Sì, ovvio che vengo”, poi entrano in scena i sensi di colpa e rifiuti l’invito con la intramontabile promessa: “Appena supero questo esame recupero tutte le uscite perse e andiamo a bere per festeggiare”…Poi magari non lo superi e vai a bere ugualmente, per dimenticare.

4) ALTERAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO. Si manifesta soprattutto dopo aver sostenuto diversi esami di Progettazione che ti hanno tolto ore ed ore di sonno…nonché anni di salute. Dopo diversi mesi in cui hai convissuto a stretto contatto con il tuo portatile con la speranza di concludere il prima possibile i progetti assegnati, arriva finalmente l’agognato giorno dell’esame. Corri in sede dalla copisteria (la quale ha anticipato l’apertura appositamente per te e i tuoi colleghi) con le stampe sotto braccio. Nel frattempo speri che il plotter non abbia fatto guai in fase di stampa e che il tuo progetto non sia troppo pieno di errori grossolani. Arriva il tuo turno. Discuti il progetto facendo fatica a tenere gli occhi aperti dal sonno, tant’è che le tue occhiaie potrebbero da sole testimoniare quanto tempo e impegno hai dedicato alla materia. Discussione finita, torni a casa e senza nemmeno preoccuparti di mangiare ti butti sul letto cadendo in un coma profondo da fare invidia alla Bella Addormentata nel Bosco. Inutile dire che nei giorni successivi sembrerai un cadavere di The Walking Dead.

disturbo post traumatico da stress

5) SFOGO POST ESAME. E’ il giorno che sogni ogni notte dal momento in cui inizi a lavorare al progetto o a studiare pagine e pagine di libri. Ti fai mille promesse di studio, di vita monacale e risparmi addirittura soldi sulla spesa perché sai che appena l’incubo dell’esame finisce affiderai al barman il tuo fegato e da quel momento vorrai dimenticare tutto prima di ricominciare con un nuovo incubo, con un nuovo esame, con una nuova futura sbornia.

Se frequenti o hai frequentato Ingegneria anche tu e ti sei riconosciuto in almeno uno di questi punti non demoralizzarti, perché ora sai che anche qualcun altro si è trovato nelle tue stesse condizioni. Frequenti un’altra facoltà? Allora cogli al volo questa divertente sfida e raccontaci i tuoi disturbi da studio.

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