Oggi inauguriamo una nuova rubrica, Il caffè dello studente, dove troverete i post scritti da voi studenti sulla vostra ‘vitaccia’ da universitari. Il primo esilarante contributo è di Luca Aimetti, neo iscritto alla laurea in Beni archeologici, artistici e del paesaggio: storia, tutela e valorizzazione.
Come annunciato, l’anticiclone Flegetonte è arrivato sull’Italia abbattendosi, insieme alla sessione estiva, sullo studente ravennate. La settimana è iniziata con un +40°, i telegiornali l’avevano annunciato, ma lo studente impegnato, con la testa china sui libri o sul divano, telecomando alla mano, alle prese con i programmi più interessanti di Dmax e Real Time, ignaro di cosa lo aspettasse, non ha dato peso alla notizia.Lo studente fuori sede squattrinato decide di andare a comprare un ventilatore… rinunciando al pagamento del canone Rai. Ma ormai è troppo tardi, i ventilatori in estate sono come i biglietti free drinks ad una festa in spiaggia. Rammaricato per aver sprecato energie, ritorna sui libri, infastidito e accaldato dalla temperatura in continuo aumento.
Dopo un weekend passato a lottare contro il termometro, mentre amici e vicini si dileguano in direzione Marina di Ravenna, arriva, insieme alle speranze di una settimana più fresca, il lunedì. La sveglia delle otto del mattino diventa un ricordo lontano, perché lo studente ha scelto la camera esposta ad EST e, alle 5.33 spaccate, il sorgere del sole lo trasforma in un orologio molle di Dalì.
L’ esame si avvicina inesorabile, ma lo studente, con le occhiaie, madido di sudore decide di montare sulla bicicletta e con il minimo sforzo raggiungere il condizionatore più vicino.
Lo studente fuori sede conosce ormai l’università come le sue tasche, sa che, per la legge matematica di contrapposizione, se il clima di Palazzo Corradini nel periodo invernale può essere paragonato ai tropici, l’estate assomiglia a quello della Groenlandia (+4/5° gradi).
La giornata prende una nuova piega, la biblioteca diventa il luogo perfetto in cui barricarsi, lo studente si chiede tra sé e sé: ‘Perché attendere le 8.30 per aprire, se il sole sorge alle 5.33?’. L’esame non può aspettare e lo studente ligio al lavoro decide di aprire subito il computer per controllare il giorno e l’orario dell’appello nella speranza di un posticipo. Nello scorrere il desktop ecco stagliarsi, tra le 10mila cartelle, quella con le ultime puntate di Game of Thrones; lo studente inizia a sudare, quasi a piangere, sa che quella potrebbe essere la sua ultima possibilità per superare l’esame che da mesi lo assilla.
Dopo meritate pause dal telefilm arriva l’ora di tornare a casa, fatto un training autogeno per convincersi ad uscire dall’isolamento nel quale si era costretto, si avvia verso casa.
Il caldo non demorde nemmeno la sera, costringendo lo studente ad uscire per trovare refrigerio. La bicicletta, indispensabile per qualsiasi persona viva a Ravenna, permette di raggiungere i più reconditi spazi della città.
Il disturbo ossessivo compulsivo alla ricerca del fresco viene soddisfatto alla vista della Rocca Brancaleone (ingresso gratuito) che esercita un fascino irresistibile, un piccolo Eden terrestre: un baretto immerso in un parco con biliardo, calcetto e soprattutto aria fresca che aiuta i neuroni rimasti a carburare.
Dopo varie sconfitte al calcio balilla, qualche birra e parecchie risate, lo studente si prepara ad affrontare l’infausto destino che lo attende … la camera da letto… colonizzata nel frattempo dalle zanzare. Dopo essersi impomatato di Autan, come se stesse partendo con Bear Grylls, affronta impavido il suo destino.
Finalmente arriva il fine settimana: nonostante la situazione non accenni a migliorare e l’esame si avvicini, lo studente continua a cercare refrigerio in biblioteca optando questa volta per la Classense.
L’adoratore dei felini decide di studiare nella sala Dantesca rinfrescando … “le stanche membra” … Trovare un posto è facile quanto trovare un lavoro finita l’università.
Una volta individuato dove sedersi, dopo intensi minuti di ricerca, il giovane amante dei felini si avvicina con passo felpato alla destinazione, quando la sua attenzione si sposta sul gattone obeso davanti ai suoi piedi. La distrazione potrebbe essergli fatale, il posto potrebbe essere preso da un momento all’altro.
La sala Dantesca è una giungla in cui la selezione naturale miete vittime, ma la pigrizia prende il sopravvento decretando la sua sconfitta. Un minuto di silenzio, commemorativo del posto perduto, e lo studente afflitto si avvia verso porti più felici: le gelaterie, elemento trainante dell’economia ravennate. Dopo un sabato sera tra happy hour e feste al mare, la domenica mattina alle 12 lo studente ancora non capisce dove si trova, ma nel weekend non si studia, assioma fondamentale. Con una settimana di studio così intenso e l’autobus 60 che ferma sotto casa, lo studente non può far altro che andare al mare.
Studenti wins. Unibo too.
Foto di copertina: Instagram @somewhereincopenhagen
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