Sulla cresta dell’…Green Wave

di Arianna Mecozzi

Hanno vinto Climathon 2018 e il loro progetto di sostenibilità legato al porto, battezzato Green Wave, si è aggiudicato un premio di 3mila euro. Ecco come quattro studenti (Alessio Caiafa, Simone Pesce, Arianna Mecozzi, Leandro Carrabino) e una consulente ambientale (Michela Soldati) sono arrivati all’idea di sfruttare il moto naturale dell’acqua per generare energia elettrica.

‘Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo…’ diceva Gino Paoli. Ed in effetti è più o meno così che è iniziata questa piccola inaspettata avventura.

C’era una volta Simone, iscritto da poco alla magistrale di Analisi e Gestione dell’Ambiente, che curiosando in giro per il web scoprì che proprio nella città nella quale si era da poco trasferito si sarebbe organizzato un Climathon. Ma aspettate!!! Cos’è un Climathon?

Il Climathon è un evento mondiale, organizzato dalla Climate Kic , una maratona di 24 ore per liberare idee innovative allo scopo di migliorare la sostenibilità delle proprie città in vista dei continui cambiamenti climatici.

Leggendo le info sull’evento, la sfida lanciata dal Comune di Ravenna riguardava lo sviluppo ‘green’ dell’area portuale della città. Così, l’entusiasta Simone, decise che non poteva farsi sfuggire un’occasione del genere. Parlò di questa iniziativa al suo inseparabile amico e coinquilino Leandro, iscritto alla magistrale di Biologia Marina, e ad Alessio, della magistrale in Offshore engineering, insomma, menti perfette per affrontare quell’avventura. Un bel giorno, durante il tipico e sacrosanto pranzo al Punto Ristoro, Arianna, laureanda in Beni Archeologici, sentì parlare quei suoi tre amici di questo fantomatico Climathon. L’archeologa, appassionata di tematiche legate ai cambiamenti climatici, curiosa come il ruolo che le compete, si propose come quarta avventuriera.

Alessio Caiafa, Simone Pesce, Arianna Mecozzi e Leandro Carrabino

I quattro ragazzi, si recarono quindi in visita a Marina di Ravenna al porto della città, per sondare il terreno e cercare ispirazione. Lì notarono le due enormi pale eoliche non funzionanti. Spinti dalla voglia di mettersi in gioco e dalla volontà di poter fare qualcosa di utile per l’ambiente in cui vivono, iniziarono a meditare ad un’idea attraverso il quale si potesse generare energia rinnovabile in maniera costante, non invasiva e portare quindi il porto della città di Ravenna ad un’evoluzione sostenibile.

Arrivò poi quel fatidico 26 ottobre.

Durante la mattinata, i giudici di questo Climathon spiegarono a tutta la platea accorsa per l’evento come si sarebbe svolta la sfida e quali fossero i temi da affrontare. La brillante mente di Alessio si rivolse ai suoi compagni e disse ‘energia elettrica dal moto ondoso’. Arrivò poi il momento di scegliere un nuovo compagno per affrontare al meglio quell’avventura. E fu così che quando Michela, consulente ambientale, si presentò, i quattro amici decisero che sarebbe stata lei la persona perfetta per integrare la combriccola.

I cinque avventurieri si misero subito all’opera per cercare di tirar fuori da quell’idea di generare energia elettrica dal movimento delle acque un vero e proprio progetto o prototipo che fosse congeniale e adatto al porto della città di Ravenna. Lavorarono senza sosta per quasi 24 ore e la mattina del 27 ottobre la commissione scelse, tra i sei progetti presentati, proprio il loro, subito battezzato ‘Green Wave’.

Green Wave consiste in una soluzione innovativa per la generazione di energia elettrica sfruttando il moto naturale dell’acqua, allo scopo di elettrificare le banchine del porto di Ravenna. Il cassone adotta la tecnologia floating (galleggiante) di ancoraggio al fondale attraverso pesi morti, quindi non invasiva per l’ambiente e perfetta per il porto della città.

 

 

 

Progetto Green Wave

 

L’ idea ci è stata ispirata dal DiMeMo del Porto di Napoli, una diga marittima integrata con le strutture già esistenti che sfrutta l’energia proveniente dal moto delle onde. A differenza però dell’esperienza partenopea, Green Wave offre un’applicazione diversa e più versatile. Infatti, il cassone galleggiante immerso al pelo libero dell’acqua non sfrutta solo moto ondoso e delle maree bensì il flusso continuo e laminare dell’acqua. È inoltre modulabile, facilmente installabile e non impattante per l’ambiente.

L’idea c’è, la voglia di fare anche, e sono un ottimo punto di partenza. Oltre al premio offerto dal Comune di Ravenna ci aspetteranno alcune ore di formazione offerte da CIFLA, Aster e Fondazione Eni Enrico Mattei, che sicuramente ci aiuteranno a capire a come poter portare avanti questa nostra idea e avventura.
In breve, è così che è nata Green Wave, come l’onda verde che dovrà travolgere questo mondo. Un gruppo di quattro studenti, con l’aggiunta di Michela, con background e competenze differenti, accumunati da amicizia, idee e voglia di contribuire attivamente alla continua lotta contro il cambiamento climatico.

 

La premiazione

 

Infine, a nome di tutto il gruppo di Green Wave ci terrei a ringraziare i coach e mentor che ci hanno accompagnati, sostenuti, aiutato e spronato durante tutte le 24 ore di maratona, quindi un grazie ASTER Area S3, Centro per l’Innovazione – Fondazione Flaminia, Fondazione Eni Enrico Mattei, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna CIRI FRAME e CIRSA, CERTIMAC e RES ed un grazie anche a Climate-Kic Italy e al Comune di Ravenna per aver reso possibile tutto questo.

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Michela Casadei
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