Con il precedente post ci siamo fatti più o meno un’idea sul quando iniziare a lavorare sulla tesi, adesso è il momento di capire cosa metterci dentro! È proprio qui che arriva il dilemma di ogni studente, la grande scelta tra:
punto tutto sull’argomento o sul docente?
Questa domanda sintetizza i due principali approcci alla tesi di laurea:
Ma qual è delle due la strada migliore? Nessuno delle due ed entrambe! La risposta infatti non è semplice perché in tutti e due i casi ci sono lati positivi e negativi. Per questo il meglio che posso fare è illustrarti le conseguenze di entrambi in modo che tu possa scegliere più consapevolmente la situazione migliore per te.
Scegliere l’argomento da trattare e poi cercare un docente disposto ad assecondarti è decisamente la strada che ti assicurerà di parlare esattamente di ciò che ti piace, ti appassiona o semplicemente di non dover lavorare su qualcosa che ti annoia a morte, quindi un punto a favore per questa scelta!
Questo approccio, inoltre, ti facilita:
LA RICERCA DEL DOCENTE
Un problema però si presenta da subito, è necessario trovare un docente disposto ad accettare la tua idea.
La scelta ovviamente ricade prima sul docente che tratta di quell’argomento
Questo semplicemente perché è più probabile che abbia materiale e l’esperienza per aiutarti nel tuo percorso. Purtroppo, non sempre è possibile rivolgersi al/alla docente in questione (magari non è la persona più piacevole con cui avere a che fare, o non è interessato/a alla tua idea, oppure ha già troppi tesisti).
Nel caso tu debba rivolgerti ad un altro docente rispetto a quello principale
La cosa si complica:
Chiave di volta di questo metodo è trovare l’Argomento (con la A maiuscola perché sarà l’unica cosa a cui penserai per un bel po’ di tempo), ovviamente si tratta di parlare di qualcosa che ti appassiona, su questo non si discute, ma qui non si tratta semplicemente di scegliere il tema che ti interessa, la passione per una questione non è tutto e ci sono molte più cose da tenere in considerazione.
Prima di presentarti dal tuo possibile relatore con un’idea assicurati di avere le spalle coperte da un buon numero di fonti
Non dico di cercare approfonditamente tutto il materiale che ti servirà prima ancora di incontrare il docente, perché rischi di fare un lavoro inutile se non approva il tema, ma almeno assicurati che ci siano libri, articoli, saggi a cui poter attingere, in questo modo non rischierai di fare una figuraccia se, in corso d’opera, ti rendi conto di non avere nulla su cui basarti.
Il materiale non deve essere solamente presente (se non proprio abbondante), ma anche reperibile con una ragionevole facilità
Un mio collega aveva deciso di fare una tesi per cui erano essenziali alcuni documenti accessibili solo tramite autorizzazione, ha passato mesi e mesi ad aspettare l’autorizzazione, spesso non rispondevano neanche alle sue email. Io eviterei una situazione del genere, ma se proprio non puoi fare a meno di includere nella tesi materiale difficile da rintracciare almeno metti in conto i tempi di attesa.
Controlla che l’argomento scelto sia fattibile
Nel senso di:
Opposta tecnica rispetto a quella appena descritta è la scelta di chi si dedica sopra ogni cosa alla ricerca del relatore perfetto (quella figura mitologica che ti risponde alle email senza che tu debba fargli la posta sotto casa, per intenderci) e, dopo averlo trovato, si adatta a quello che gli viene proposto.
Trovare un relatore con cui si riesce a lavorare senza penare è una delle cose più importanti dello scrivere una tesi e può facilmente fare la differenza nella qualità del tuo elaborato e del tuo successo finale; quindi, puntare su questo aspetto è sensato e decisamente importantissimo.
La scelta non è però del tutto priva di rischi, se ti presenti ad un/una docente senza un argomento sarà lui/lei a sceglierlo per te e questo ti salverà pure dall’incubo di dover decidere un tema per la tua tesi, ma l’argomento potrebbe non essere esattamente nelle tue corde (tradotto: potrebbe essere incredibilmente noioso o difficile o, in generale, non piacerti per niente) e scrivere per pagine e pagine di qualcosa con cui non hai alcun feeling non è esattamente semplicissimo.
D’altro canto, solitamente i docenti nel proporti un argomento scelgono temi a loro cari che li appassionano e su cui hanno del materiale e questo può essere un vantaggio nella ricerca e selezione delle fonti.
Se proprio non vuoi andare alla cieca, una volta che hai individuato il relatore che vorresti conquistare puoi provare a guardare nella sua pagina docente i temi che tratta più di frequente e vedere se ti ispirano.
Anche questa è una grande domanda, come riconoscere il relatore perfetto? Non è che ce lo hanno scritto in testa, tuttavia ci sono alcuni indizi che ti permettono di capire che tipo di relatore è un determinato docente.
Si può cominciare col valutare il suo comportamento a lezione e durante gli esami
Un docente disponibile, attento e capace in quelle sedi è molto probabile lo sia altrettanto con un tesista. Direi quindi di rivolgere la tua attenzione su quei docenti che ti hanno colpito positivamente durante il corso di studi.
Cerca anche quante tesi ha già “sponsorizzato” come relatore
Un’altra indicazione sulla propensione di un docente a fare da relatore si trova solitamente nella sua pagina docente, lì infatti c’è una sezione dedicata alle tesi (Didattica >> Tesi) che il docente ha, diciamo, sponsorizzato. Più sono i titoli in questa sezione, più studenti lo hanno scelto come relatore, maggiore è la probabilità che sia un buon relatore.
Un orecchio al passaparola
Questo è un modo comune per capire, se non i docenti migliori, almeno quelli da evitare. Non è inusuale avere dei colleghi di corso che si lamentano dei propri relatori (perché sono irrintracciabili, pretendono la luna ed il resto del firmamento, cambiano spesso idea e tante altre ragioni). Non ti dico di credere a tutto ciò che dicono, ma se un docente è oggetto di molte lamentele un fondo di verità ci dovrà pur essere! Lo stesso può accadere anche in senso positivo, se molti studenti dicono di trovarsi bene è un buon segno. Quindi tieni le orecchie aperte quando gli altri parlano della loro esperienza!
Dato che abbiamo appena parlato di relatore mi sembra il momento giusto per approfondire anche la figura del correlatore.
Una tesi di laurea può spaziare in vari campi, ecco se è questo ciò che succede anche nella tua, allora potrai decidere di coinvolgere un secondo docente, in modo che ti faccia da correlatore.
Quindi cos’è un correlatore? È il docente a cui far riferimento per una parte specifica della tua tesi, il capitolo o paragrafo che tratta della sua materia. Corregge e ti consiglia su quella parte e su come questa interagisce col resto della tesi.
Come scegliere il correlatore? Seguendo gli stessi criteri con cui scegli il tuo relatore principale! Tuttavia, sono necessarie alcune accortezze in più.
Non in tutti i corsi di laurea è permesso un correlatore
Controlla attentamente le regole del tuo ateneo e del tuo corso di laurea, per non far affidamento su una figura che, alla fine, rischi di non poter sfruttare.
Ti faccio un esempio, inizialmente nella Triennale di giurisprudenza (il GIPA, per intenderci) era permesso chiedere la correlazione, le cose sono cambiate ed ora è consentito solo nella Magistrale a ciclo unico.
Chiedi al tuo relatore
Prima di decidere di chiedere una correlazione, e soprattutto prima di contattare il secondo docente, ti consiglio vivamente di parlarne con il tuo relatore principale.
Chiedi il suo parere, sia della scelta di includere una correlazione, sia del docente scelto, alcuni professori tendono ad offendersi se vengono esclusi da questa scelta! Inoltre, consultandoti prima col tuo relatore, eviti di scegliere come correlatore un docente con cui abbia, come dire, degli attriti.
Vedi se realmente ti conviene coinvolgere una terza persona
Se da una parte fare una correlazione significa aggiudicarsi, quasi sicuramente, un punto in più in sede di laurea (che non fa mai male), è anche vero che significa comunque coinvolgere una persona in più in un processo che è già complicato.
Ricorda che la presenza del correlatore può metterti in difficoltà, alcuni colleghi in facoltà si lamentavano del fatto che la loro tesi era praticamente pronta, se non che il correlatore non aveva ancora corretto o approvato la sua parte, in un memorabile caso invece il correlatore si è rifiutato, in sede di laurea, di assegnare il suo punto al tesista.
La chiave, come nella ricerca del relatore, è scegliere una persona con cui puoi lavorare bene!
Nel caso tu abbia fretta di laurearti una buona idea potrebbe essere quella di scrivere la tesi su qualcosa di cui hai già scritto in passato. Ti spiego meglio, almeno nella mia facoltà (Giurisprudenza per chi si fosse sintonizzato ora!), alcuni esami prevedono la consegna di un elaborato scritto da discutere all’esame, una specie di tesi in miniatura, noi la chiamiamo tesina.
Ecco se in passato hai fatto qualche tesina, l’hai fatta in modo abbastanza serio, ed il docente l’ha considerata positivamente, puoi pensare di ampliarla e trasformarla in una vera e propria tesi.
Questa opzione presenta molti lati positivi:
Ora che abbiamo visto insieme tre possibili approcci che influenzano il contenuto della tesi sta a te scegliere la strada più adatta! Fammi sapere nei commenti quale metodo hai scelto, sono curiosa di vedere quale ha riscosso più successo!
Ci lasciamo fino al prossimo appuntamento, preparatevi ad una full immersion sulla ricerca delle fonti, uno dei temi più richiesti dagli studenti.
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