Una stanza tutta per Teodora

di Federica Ferruzzi

Dal 2011 l’imperatrice bizantina Teodora e il marito Giustiniano vegliano sul sonno di Teodora Marova, studentessa universitaria proveniente da Sofia che da circa sei anni vive nello stesso appartamento messo a disposizione da Fondazione Flaminia, in via Le Corbusier.

Il rivoluzionario bulgaro

Il rivoluzionario bulgaro

L’immagine della coppia del sesto secolo è infatti appiccicata al muro della sua camera da letto, insieme a quella di un importante rivoluzionario bulgaro, proprio sotto le foto degli amici e le lettere scritte fitto fitto che la nonna invia a Teodora con puntualità. “Ho sempre sognato una stanza tutta per me – racconta la studentessa, che al momento frequenta un master in diritti umani -, perché in Bulgaria l’ho sempre dovuta condividere con mio fratello”. Se la camera da letto è singola, gli spazi comuni sono invece da spartire con quattro coinquiline e un coniglio. “Negli appartamenti gestiti da Flaminia non si possono tenere né cani né gatti, ma per il coniglio non abbiamo avuto problemi, sta in una grande gabbia e non sporca”.

Le calamite sul frigor

Le calamite sul frigor

Nel soggiorno con angolo cottura non mancano ricette appiccicate al frigo e cartine di luoghi visitati durante le escursioni universitarie, mentre in camera agli stickers colorati si sovrappongono le foto di amici che la sono venuti a trovare negli anni, corone di laurea, cartoline e biglietti di auguri.“Si tratta del mio piccolo museo personale che a breve, però, dovrò trasferire”. Già, perché Teodora, avendo finito il suo percorso universitario (laurea triennale in Beni culturali e magistrale in cooperazione internazionale), non potrà più rimanere in questi alloggi. “Dispiace, anche perché qui l’assistenza è continua e godiamo di piccoli lussi: ad esempio durante l’anno paghiamo un mese in meno. Settembre, infatti, viene escluso dalle spese d’affitto. Ora mi sto guardando intorno e probabilmente andrò a stare da un’amica. Però mi dispiace molto lasciare questo appartamento, lo considero casa mia”.

coinquiline di teodora

Le coinquiline di Teodora

Con le altre quattro coinquiline, Teodora ha sviluppato un particolare feeling, e poco importa se, la sera, ognuna cucina per sé, perché alla fine si mangia tutte insieme. “Abbiamo da poco cambiato i divani, e passiamo molto tempo standoci sedute a guardare dvd che spaziano da film d’animazione a titoli come ‘Dallas buyer club’”. Quando si hanno dubbi in cucina o c’è qualcuno che sta male, le prime telefonate sono sempre per mamme e nonne che, da latitudini diverse, dispensano preziosi consigli. “Ricordo che una sera ero a lavorare in gelateria. Da pochi giorni mia madre era venuta a trovarmi dalla Bulgaria e ancora non capiva bene l’italiano. Quando però, in piena notte, sono tornata, l’ho trovata che preparava dolci per tutto il palazzo. Non so come avessero fatto, ma lei e gli altri ragazzi si capivano alla perfezione”. E mentre l’esperienza in via Le Corbusier si avvia a conclusione, Teodora ricorda l’inizio dell’avventura.

“Il giorno in cui arrivai da Sofia era settembre 2011: ricordo che entrai in casa per disfare la valigia ma, pian piano, si era radunata un sacco di gente, tutti studenti, e finimmo la serata al parco qui dietro. Da allora ho cambiato tanti coinquilini: non con tutti è andata bene, ma sono stata meglio di quello che avrei potuto pensare.

Devo dire che anni fa c’era molto più affiatamento con i ragazzi degli altri appartamenti e si facevano le cose tutti insieme: si andava al cinema, a cena, al mare in macchina e si andava a studiare alla Classense, perché non c’era ancora la biblioteca di Campus”.

Se, all’epoca, questi spazi mancavano, c’erano invece gli uffici di via Baccarini, dove Teodora ha ricoperto l’incarico di tutor che le ha permesso di incontrare Alexandra, una ragazza bulgara da cui ha avuto suggerimenti molto utili. “Ora, se penso a cosa farò dopo il master, sento che vorrei rimanere in Italia. Non nego che mi piacerebbe tornare ad essere una tutor perché mi permetterebbe di stare a contatto con le persone e di svolgere un lavoro che sento molto adatto alla mia personalità”.

Teodora Marova

Teodora Marova

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